Mare

Mare

Duecento chilometri  di costa tra Mar Ionio e  Mar Adriatico raccontano una storia millenaria di fronte a un mare blu che è stato nella storia teatro di invasioni e scorribande .  “ Mamma li turchi “ è l’urlo rimasto nella memoria degli abitanti, atterriti dai pericoli che il mare portava con sé.

Distese di sabbia orlate di dune immerse nella macchia mediterranea : è questo  il paesaggio  delle coste attorno al capoluogo e, a ridosso della linea del mare, campi coltivati e orti compongono un ordinato mosaico là dove un tempo dominavano solo territori incolti e paludi. Di questo ambiente umido, trasformato dalle bonifiche in fertile campagna, rimane solo il lembo denominato Le Cesine, oasi del WWF ricca di specie animali e vegetali protette.

Più a sud troviamo la zona dei cosiddetti Laghi Alimini, dal termine Limne, usato dagli antichi greci per indicare questi specchi d’acqua vicini al mare.

 

LE NOSTRE PROPOSTE


 

In questo territorio molto diffusi sono gli sport acquatici , kite surf, sup, kayak, paracadute ascensionale e la presenza di  sentieri e boschi consente agli appassionati di dedicarsi a lunghe passeggiate a cavallo.

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ippicaUn litorale alto e roccioso  scolpito dal vento e dalle onde accompagna il viaggio fino a Leuca, finis terrae, proteso nel mare e avvolto da antiche leggende. Una gita in barca puo’ essere l’ideale per ammirare le grotte, gli anfratti e l’acqua color cobalto.

Proseguendo verso Gallipoli  la costa si presenta pianeggiante, il litorale diventa basso e frastagliato dove si susseguono ampie spiaggie di sabbia fine. Nel paesaggio caratterizzato da dune bianche si intravedono qua e la’ scogliere basse circondate da fresche pinete e dai profumi della macchia mediterranea. Più a Nord le marine di Nardo’ e la presenza della cosiddetta Palude del Capitano, inserita nel Parco naturale di Porto Selvaggio. E’ una zona formata da pozzi carsici provocati dallo sprofondamento di piccoli canali sotterranei che si riempiono di acque cristalline. Grotte , doline , antri naturali caratterizzano questo parco naturale ricco di Pini d’Aleppo, acacie, tamerici e lecci. Uno dei punti piu’ affascinanti è Baia di Uluzzo, dove la scogliera si fa ancora più selvaggia e dove si trova la famosa Grotta del Cavallo, di origine preistorica.

Sul versante ionico interessante è l’attività del Pescaturismo: assistere al lavoro dei pescatori su un’imbarcazione e sentirsi parte dell’equipaggio, degustare il pescato preparato a bordo dopo aver fatto il bagno in qualche insenatura.

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Un’altra buona idea è fare un’escursione su un gozzo in compagnia di una guida che puo’ raccontarvi il paesaggio, la sua storia e le sue molteplici leggende.

 

Enogastronomia

Enogastronomia

I sapori del Salento sono quelli di una cucina semplice e povera, tipica della tradizione contadina.

La gastronomia salentina rappresenta un chiaro esempio di dieta mediterranea ed è il risultato della naturale selezione ed elaborazione delle abitudini alimentari dei vari colonizzatori che si sono avvicendati. La presenza di ingredienti quali le mandorle, il miele e la cannella è tipica di molte regioni del vicino oriente e delle coste del mar Mediterraneo.

Si tratta di una tradizione gastronomica contadina che pur utilizzando ingredienti poveri (legumi, ortaggi e verdure, formaggi, pochissima carne, pesce azzurro) si è sempre ispirata a grande fantasia.

 

LE FARINE

frisaLargo spazio quindi all’uso di farine poco raffinate o di orzo con le quali si produce la tipica pasta fresca fatta in casa normalmente condita con sugo di pomodoro: le orecchiette molto conosciute; i minchiarieddhi o cavatelli che sono dei maccheroncini cavati con un ferro; le Sagne ‘Ncannulate, sorta di grosse tagliatelle ritorte; le trie che sono delle striscioline di pasta che vanno condite con i ceci: la classica Ciceri e Tria (la ricetta prevede che una parte della pasta venga fritta in olio d’oliva per fornire al piatto un gusto più deciso con un leggero retrogusto amarognolo e una consistenza croccante); il pane e suoi derivati come le Frise o Friselle, che sono pelle piccole pagnottelle, tagliate nel mezzo a metà cottura per mezzo di una corda e poi biscottate che vanno inumidite in acqua e condite con olio, sale, pomodoro fresco e origano; tipica anche la Puccia, un pane di grano duro con olive nere non denocciolate.

 

IL PESCE E LA CARNE

Il pesce azzurro, unico pesce che un tempo la popolazione si poteva permettere, oggi è molto rivalutato: sardine, viole, pupiddhi, sono molto apprezzati se serviti infarinati e fritti; il polipo in pignata, la Scapece Gallipolina , che sono dei piccolissimi pesci argentini disposti su di un letto di pane grattugiato condito con aceto e zafferano che è facile trovare nelle sagre e nelle feste locali.

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La carne poco usata in passato, perché troppo cara, vede una delle sue massime espressione nelle polpette (impasto di pane e carne trita). Della tradizione anche l’uso della carne di cavallo in quanto animali impiegati in agricoltura e, quando troppo vecchi, come alimento: tipici i pezzetti di cavallo al sugo. Specialità, oggi molto ricercata, è un piatto a base di interiora di agnello: gli Gnommareddhi o ‘Mboti o Turcinieddhi, che sono involtini dal sapore deciso e prelibato, cotti sulla brace. Altra prelibatezza sono le lumache o moniceddhri cotti in umido.

 

LA ROSTICCERIA E LA PASTICCERIA SALENTINA

Tanta fantasia anche nella gustosa rosticceria: i Rustici, dei vol-au-vent al forno con mozzarella, pomodoro e besciamella; i calzoni, impasto di acqua, farina e lieviti, fritti con pomodoro e mozzarella. Nel periodo di Natale è il momento delle Pittule, frittelle di forma casuale ripiene alla pizzaiola, con acciughe o con fiori di zucca, o senza ripieno, che possono essere gustate anche inzuppate nel vino cotto.

Agrodolce

La pasticceria locale è un altro dei pezzi forti della tradizione gastronomica salentina: il Pasticciotto, tipico di Galatina, fagottino di pasta frolla ripieno di crema; l’antagonista è il Fruttone, con un ripieno di pasta di mandorla, perata o cotognata e ricoperto da uno strato di cioccolato; i dolci di pasta di mandorla realizzati in forme diverse (pesce a Natale, agnello a Pasqua); bocche di dama; lo spumone salentino; i purceddhruzzi, gnocchetti di pasta frolla fritti e conditi con miele, tipico del periodo natalizio; i fichi con la mandorla, le marmellate, tipica la cotognata leccese, i mustaccioli, la cupeta una sorta di torrone di zucchero e mandorle.

 

IL VINO

Il vino nel Salento ha origini antichissime. Pare che queste zone fossero considerate le cantine dell’Impero Romano con le qualità di vini oggi particolarmente apprezzate.  Nel Salento si producono vini rossi bianchi e rosati di ottima qualità.

Si contano otto DOC: Leverano, l’Alezio, il Copertino, il Galatina, il Matino, il Nardò, il Salice Salentino e lo Squinzano, anche se esiste molta produzione, di qualità per nulla inferiore, che non rientra nei disciplinari delle doc.

Tra i vitigni più importanti del Salento c’è il Negroamaro, uno dei vitigni più antichi del sud Italia, dal quali si ricavano i migliori vini rossi e rosati della nazione.

Altri vitigni importanti sono il Malvasia bianca e nera, l’Aleatico dal quale si produce un vino dolce e liquoroso e il Primitivo.

 

 

Natura

natura

Terra rossa bruciata dal sole, muretti a secco, fichi d’India, campi di grano: questa è l’anima della campagna salentina  testimone di antiche tradizioni,  dove il protagonista indiscusso del paesaggio è l’Ulivo.

Sparsi qua e là si possono osservare i cosiddetti furnieddhi o pajare, strutture simili ai più famosi trulli, a forma di tronco di cono, con pianta circolare o quadrangolare e costruiti con pietre “a secco”, ovvero senza l’aiuto di alcuna malta o sostegno. La loro costruzione risale probabilmente attorno all’anno 1000, in epoca bizantina.

La flora salentina conta piu di 1400 specie ed è sulle coste rocciose tra Otranto e Leuca che incontriamo le specie più tipiche della zona: il fiordaliso del Capo di Leuca, l’alisso, il garofano salentino, la campanula pugliese, il limonio, mentre sulle dune crescono macchie di ginepro coccolone.

 

LE NOSTRE PROPOSTE


 

Trekking alla Baia delle Orte, Cava di Bauxite e Torre del Serpe

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A sud di Otranto è da visitare la Baia delle Orte, caratterizzata  da una bassa scogliera che scivola lentamente in acqua, circondata da una pineta. Proseguendo si incontra un paesaggio unico nel suo genere: non siamo sulla luna ma camminiamo sulle dune rosse della Cava di Bauxite, un ex giacimento di estrazione mineraria attivo fino al 1976. A causa di infiltrazioni d’acqua di una falda acquifera presente nel sottosuolo è andato via via formandosi un lago naturale e tutta la vegetazione intorno, dando vita a uno spettacolo naturale. Da qui si giunge alla famosa Torre del Serpe, di origine romana e  simbolo della città di Otranto. La leggenda vuole che fosse abitata da un serpente che si nutriva con l’olio della lanterna del faro,  facendo disorientare i pirati in mare. Costeggiando i campi arati  e continuando a picco sulla falesia si arriva al Faro della Palascìa, considerato il punto più a Est d’Italia.

 

 

Ciclotour nel Giardino megalitico d’Italia

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Il territorio di Giurdignano si caratterizza per l’alta concentrazione di Dolmen e Menhir, monumenti di epoca preistorica, tanto da essere definito il Giardino Megalitico più grande d’Italia.  In sella a una bici è interessante scoprire questo territorio e i tipici colori della campagna salentina dove spuntano questi megaliti che sono oltre 25, molti risalenti all’Età del Bronzo come il Dolmen Grassi e il Dolmen Chiancuse.

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Dopo una sosta in una tipica Masseria del posto, dove è possibile degustare formaggi locali si fa tappa alla Cutura, un giardino botanico  dove si può ammirare una  collezione di piante grasse, tropicali e mediterranee unica in Europa.

Arte

Arte

Il Salento rappresenta uno scrigno prezioso di capolavori artistici. Nel corso delle varie epoche ogni dominazione ha lasciato delle tracce che hanno segnato la storia dell’arte salentina. Dalle splendide cattedrali normanne, come quella di Otranto e Santa Maria di Cerrate al Barocco di Lecce e dei centri storici di Galatina, Gallipoli e Nardò. Da ammirare i Castelli aragonesi e le torri di vedetta sulla costa costruite contro le scorribande di Turchi e Saraceni. Interessante l’arte bizantina da scoprire nelle cripte e nelle chiesette, testimonianza della presenza dei monaci basiliani.

 

LE NOSTRE PROPOSTE


 

LECCE E L’ELEGANZA BAROCCA

Una città che esplode di forme e simboli. La pietra leccese risplende nella stravagante arte barocca. Fiori, angeli, frutta, animali leggendari sembrano vivere sui cornicioni, sulle facciate, sugli altari delle chiese.

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Il Barocco si diffuse a Lecce nel Seicento, durante la dominazione spagnola, sostituendo l’arte classica e creando uno stile che lasciava spazio alla fantasia e all’immaginazione. La riforma di Lecce barocca dona alla città una veste scenografica dalla bellezza incomparabile; se la Chiesa di S. Matteo gioca con i pieni ed i vuoti, Santa Croce, composta a più mani in maniera corale, strabilia per le sue festose decorazioni ed incanta con i suoi altari. Ma non c’è tempo di prendere fiato perché Palazzo dei Celestini ne moltiplica l’effetto scenografico, giocando di rimando col bugnato di Palazzo Adorno. Superata Piazza Sant’Oronzo (con l’anfiteatro romano e la colonna terminale della via Appia su cui svetta la statua di Sant’Oronzo) fa capolino la Chiesa di Santa Irene, antica patrona della città, sulla cui facciata compare la lupa col leccio. Piazza Duomo si apre, splendida, con la chiesa della Vergine Assunta, dalla doppia facciata che gioca al rimando con il Vescovato e spinge la vista verso l’imponente campanile di ben sessantotto metri innalzato da Giuseppe Zimbalo e lo straordinario pozzetto che è un po’ il simbolo della Lecce Barocca, a costruire una grande, unica scenografia.

 

GALATINA E GLI AFFRESCHI  DELLA BASILICA DI SANTA CATERINA

Lasciatevi incantare dall’Assisi del Sud. La Basilica di S.Caterina D’Alessandria rappresenta una delle testimonianze più significative del medioevo meridionale. Lo stile è quello romanico pugliese, che si fonde con influenze gotiche, bizantine e normanne.

basilica-santa-caterina-galatinaFu costruita a partire dagli anni ‘80 del XIV sec., per volere di Raimondello Orsini del Balzo,  conte di Soleto ed ultimata nel 1391, come riportato su un’epigrafe latina incisa sul portale sinistro. La Basilica fu dedicata a S. Caterina d’Alessandria in onore della Santa d’Egitto. Di notevole richiamo storico artistico sono gli splendidi affreschi  di scuola giottesca e senese, commissionati nel primo Quattrocento da Maria d’Enghien, moglie di Raimondello Orsini del Balzo e successivamente regina di Napoli, che hanno fatto di Galatina la capitale artistica della Puglia del XV secolo.

 

OTRANTO E IL MOSAICO PAVIMENTALE  

OLYMPUS DIGITAL CAMERA Di grande impatto scenico, il mosaico pavimentale della cattedrale idruntina si sviluppa lungo le navate, il presbiterio e l’abside. Fu commissionato dal primo arcivescovo latino della città, Gionata, e fu eseguito tra il 1163 e il 1165 da un gruppo di artisti capeggiati da Pantaleone, un monaco basiliano del Monastero di San Nicola di Casole.  L’immagine centrale attorno cui ruota l’opera è l’Albero della Vita che, partendo dalla porta situata nella parte inferiore del mosaico, giunge quasi fin sotto al presbiterio. Il programma iconografico del mosaico ripercorre l’esperienza umana dal peccato alla salvezza, attraverso scene dell’Antico Testamento, con Caino e Abele, Adamo ed Eva,  i cicli cavallereschi e il bestiario medievale, disposte lungo lo sviluppo dell’Albero.

Il nome dell’autore di questo capolavoro di storia e arte appare nella parte inferiore del mosaico in corrispondenza dell’entrata principale della cattedrale. Le immagini riportate danno solo una vaga idea della grandiosità di quest’opera, che si estende per oltre 16 metri coprendo interamente il pavimento della cattedrale. Decifrare il mosaico è stato, da sempre, un intricato enigma privo di soluzioni credibili.

 


E’ possibile richiedere itinerari personalizzati ( mezza giornata o giornata intera ).
Disponibile noleggio navette.

Itinerari guidati

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#TRENODEILUOGHI   – DA CASARANO A GALLIPOLI

trenodeiluoghiTreno dei luoghi è l’iniziativa di Incoming Salento che utilizza i piccoli treni  delle ferrovie del Sud Est .

Si scopre il territorio salentino da un’altra prospettiva , cogliendo particolari del paesaggio che sui normali percorsi non si osservano.

Con partenza da Galatina si giunge a Casarano dove è possibile visitare la Chiesa di Santa Maria della Croce, una delle chiese più antiche d’Europa con affreschi bizantini e stupendi mosaici paleocristiani del V secolo d.c. Da qui si giunge a Gallipoli, la perla dello Ionio, famosa per le sue spiagge e durante il Regno di Napoli per essere il maggiore esportatore di olio d’oliva d’Europa. Nel suo borgo barocco si contano 35 frantoi oleari ipogei, alcuni di essi visitabili.

 

COOKING CLASS


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In collaborazione con le Masserie Didattiche del Salento vi accompagniamo a toccare con mano i prodotti della terra salentina. Le antiche fattorie aprono le porte ai turisti per far conoscere le attività che un tempo venivano svolte al loro interno, un nuovo modo per creare un legame col mondo rurale  e i suoi antichi mestieri. E’ possibile imparare a fare la pasta fatta in casa, il pane, le marmellate e altri  piatti della tradizione. Il profumo che si sprigiona in cucina in queste occasioni diventerà una sensazione che accompagnerà il vostro ricordo della vacanza in Puglia.

 

 

LA GRECìA SALENTINA

 

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E’ composta da dodici paesi dove si parla il griko, un dialetto simile  al neo –greco  testimonianza dell’antica dominazione greca.  Centri storici di rinomata bellezza in cui gli abitanti sono ben disposti a scambiare qualche parola nell’antica lingua. Da non perdere Soleto con la chiesa bizantina di Santo Stefano e Corigliano D’Otranto con l’ imponente Castello De’ Monti e l’Arco Lucchetti del 1400. Infine Martano, col suo pittoresco borgo ricco di balconi intagliati nella pietra e palazzi barocchi.

 

 

SULLE TRACCE DEI BIZANTINI : Carpignano,                 Otranto e Leuca

 bizantiniA Carpignano Salentino stupisce la chiesa rupestre di Santa Marina e Cristina. Nei secoli la chiesa ha subito numerose modifiche e conserva gli affreschi più antichi di Puglia , dal 959 fino alla seconda metà dell’XI secolo,  gli unici datati e firmati grazie alla presenza di iscrizioni in greco ancora leggibili in cui vengono citati committenti e artisti. Da qui si andrà a  visitare Otranto, la città più orientale d’Italia, il  Castello aragonese, la Basilica bizantina di S.Pietro e la Cattedrale degli Ottocento Martiri Idruntini. Caratteristico il centro storico con le tipiche  stradine strette e ricche di  negozietti. Da qui  si raggiunge il Capo di  Leuca, estrema punta del  Salento e punto di  incontro  dei  due  mari. Si visiterà il Santuario di S.Maria  di  Leuca de Finibus  Terrae.

 

GALATINA , NEI LUOGHI DEL TARANTISMO

 tarantismoAttraverso gli eleganti vicoli del borgo antico, tra case a corte , palazzi di stile barocco e rococò si giunge nei luoghi  che accolsero le donne morse dalla tarantola, le cosiddette “Tarantate”,   che in preda ad una strana isteria celavano situazioni di emarginazione e di violenza. Si andrà a visitare la piccola cappella di San Paolo, dove si chiedeva  la grazia del Santo con danze frenetiche e preghiere e l’adiacente Palazzo Congedo, con il famoso pozzo miracoloso. A pochi metri la Cattedrale  barocca dei SS. Pietro e Paolo, che custodisce all’interno la leggendaria pietra sulla quale si riposò l’apostolo Pietro. Importante poi la visita al Museo del Tarantismo col suo ricco patrimonio di foto storiche, testimonianze video e antichi documenti.

 

FUORI SALENTO. IN VALLE D’ITRIA

valle-ditriaLa Valle d’Itria è la valle dei trulli per antonomasia, qui si riscontra la massima concentrazione di trulli sparsi: uno scenario da favola e incantevole, un panorama unico e fantasioso. Tappa d’obbligo è Alberobello con i suoi trulli, località inserita dall’Unesco nella World Heritage List nel 1996. Impossibile non rimanere affascinati da una passeggiata per le vie dei rioni Monti e Aja Piccola. Da qui merita una visita  la pittoresca cittadina di Locorotondo.  Il suo borgo ha una caratteristica pianta circolare (dal latino Locus Rotundus) ed è costituito da case a due o tre piani sormontate da un caratteristico tetto a spiovente, localmente dette “cummerse”. Infine Ostuni, la città bianca per via del colore delle case tinteggiate di calce.  Il centro storico è un vero e proprio labirinto fatto di stradine e scalinate, con palazzi, portali e splendide vedute della Valle d’Itria.

 

FUORI SALENTO. DA CASTEL DEL MONTE A TRANI


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Ad Andria, nel nord della Puglia, visitiamo Castel del Monte.  Costruito intorno al 1240, Castel del Monte divenne la sede permanente della corte di Federico II di Hohenstaufen, diventato a soli tre anni sovrano del Regno di Sicilia. Il monarca, soprannominato “Stupor Mundi” per l’eclettismo e la vastità della sua cultura, lasciò in eredità al suo Castello tutto il mistero che ne circondava la figura.  Da qui raggiungiamo Trani  famosa per la sua Cattedrale romanica che si affaccia direttamente sul mare, inserita nella lista delle “meraviglie italiane”, oltre che per la produzione di un particolare tipo di marmo (la pietra di Trani) e di vino Moscato. Nel suo centro storico palazzi, cortili e chiese di indubbia bellezza e un quartiere che anticamente racchiudeva l’antica giudecca ebraica.

 


E’ possibile richiedere itinerari personalizzati ( mezza giornata o giornata intera )
Disponibile noleggio navette.